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meditiamo -concetto di causa ed effetto-

Siamo partiti dal concetto che sia nell’universo che ci circonda sia dentro di noi, tutto è in continuo mutamento!

Questo a sua volta porta ad un’altra realtà: il fatto che nulla succede per caso, ossia tutto ciò che accade è il risultato (effetto) di una certa causa.

“Ogni cambiamento è l'effetto di una certa causa, e quell'effetto, a sua volta, diventa la causa di un altro cambiamento, formando  cosi una catena infinita di cause ed effetti. E diverrà evidente un'ulteriore  legge: com'è la causa, tale sarà l'effetto; com'è il seme, tale sarà il frutto.”

Se pianti un seme di albero di limone, non puoi sperare di mangiare delle ciliegie neppure se preghi davanti all’albero tutta la vita o se gli dai del concime  per ciliegio.

Volendo  raccogliere  frutti dolci, si è molto  attenti al momento del raccolto; il guaio è che, alla stagione della semina, si sono sconsideratamente piantati semi di amarezza. Se si vogliono frutti dolci, bisogna piantare i tipi di semi appropriati. Se non vogliamo ingannare noi stessi, dobbiamo capire qual è la legge di natura, e seguirla, altrimenti non servirà pregare o sperare in un miracolo. Occorre stare bene attenti alle proprie azioni poiché sono esse i semi che, a seconda della loro qualità, daranno frutti dolci o amari.

Le azioni:

Le azioni sono di tre tipi: fisiche, vocali e mentali. Chiha imparato ad osservarsi, capirà subito che l'azione mentale è la più importante, poiché essa è il seme da cui derivano le altre. Le azioni vocali e quelle fisiche sono semplici proiezioni dell'azione mentale, il metro su cui misurare la sua intensità. Tutto ha inizio nella mente, e solo successivamente si manifesta a livello vocale o fisico. 

Per questo il Buddha ha dichiarato:

"Tutto ha origine nella  mente: e’ la mente  la cosa  più importante. Ogni cosa e’ prodottadalla mente.

Chiunque compia un'azione fisica o vocale con Mente  impura verra’ seguito dalla sofferenza, proprio come la ruota del carro segue il cavallo che vi e’ attaccato. Viceversa, la felicita’ seguira’ come  la sua stessa ombra colui che compie  azioni vocali o fisiche con una mente pura".

Se le cose stanno cosi’, è indispensabile sapere cos'è la Mente  e come funziona. Con la vostra pratica, avete cominciato  ad analizzare questo  fenomeno. Di mano in mano che procederete, vi renderete conto  che la mente comprende  Quattro  processi principali, o aggregati.

1 coscienza

Il primo oragano  della mente  è la coscienza. Gli organi dei sensi rimangono  inanimati se la coscienza non entra in contatto con essi. Ad esempio, se sono tutto preso da sensazioni visive e in quel momento  si produce un suono, non lo sentirò, perché tutta la mia coscienza è impegnata con gli occhi. La funzione di questa parte della mente è quella di conoscere, di prendere semplicemente  atto, senza differenziare. Un suono viene in contatto con l'orecchio:, la coscienza, registra soltanto il fatto che è arrivato un suono. 

2 percezione

Poi entra in funzione l'altra parte della mente: la percezione. E’ giunto un suono  e, sulla base delle mie 

precedenti  esperienze  e dei miei ricordi, lo riconosco: un suono... parole... parole di lode: bene; oppure: un suono... parole... parole offensive: male. Basandomi sulla mia esperienza  passata, do’ una valutazione  positiva o negativa

3 SENSAZIONE

Immediatamente   scatta il terzo  processo della mente: la sensazione. Non appena il suono arriva, nel

corpo si produce una sensazione, ma quando la percezione la riconosce  e la valuta, questa diventa  piacevole o spiacevole, a seconda del giudizio che è stato dato. Per esempio: giunge il suono... parole... parole di lode: bene - e si prova una sensazione piacevole in tutto il corpo.

Oppure: arriva il suono... parole... parole offensive: male - e tutto il corpo è percorso  da una sensazione  spiacevole.

Le sensazioni sorgono  nel corpo e vengono percepite dalla Mente

4 REAZIONE 

A questo  punto entra in azione il quarto elemento mentale: la reazione. E’ arrivato il suono...  parole... parole di lode... bene... sensazione  piacevole - e si comincia a gradirla: "Queste lodi sono fantastiche! Ne voglio ancora!". Oppure: è giunto il suono... parole... parole offensive... male...sensazione spiacevole - e si comincia a detestarla: "Non posso sopportare questi insulti, basta!". E questo processo avviene per ognuno degli organi dei sensi: occhi, orecchie, naso, lingua, superficie del corpo. Similmente, quando un pensiero od una fantasia vengono in contatto  con la mente, nel corpo si manifesta una sensazione piacevole o spiacevole, a cui si reagisce con attrazione o repulsione. Questa momentanea attrazione  si trasforma in forte avidita’; questa repulsione diventa un'intensa avversione. E’cosi’ che si comincia  a

fare nodi al nostro  interno.

E’ la reazione mentale, il se E’  la reazione mentale, il seme da cuinasceranno i frutti, l'azione che produrrà i suoi risultati. E’ un seme che spargiamo in continuazione, ogni volta che reagiamo  con piacere o repulsione, bramosia od avversione: e, cosi’ facendo, ci rendiamo infelici.

Ci sono reazioni che lasciano appena una lieve traccia, e sono quasi immediatamente  cancellate; altre che lasciano un'impronta un po’ più profonda, e vengono eliminate  dopo un po’ di tempo; altre ancora che si incidono   profondamente, e che verranno sradicate  solo dopo molto  tempo.

Vipassana insegna l'arte di vivere: come diventare padroni del momento presente, come  evitare di generare  una REAZIONE in questo momento, come  vivere una vita felice qui ed ora. Se il presente è buono, non ci si dovrà preoccupare del futuro, che è semplicemente  frutto del presente e che sarà quindi, inevitabilmente, buono. 

Due sono gli scopi di questa tecnica. il primo è quello di far cadere la barriera che si frappone tra il livello conscio e quello inconscio della mente. Generalmente  la mente conscia è ignara di ciò che succede nell'inconscio.

Il secondo scopo della tecnica è l'equanimità. Si è consapevoli di tutto ciò che si sperimenta, di ogni

sensazione, ma non si reagisce, non si fanno nuovi nodi di bramosia o di avversione, non ci si procura altra infelicità.

All'inizio, quando sedete in meditazione, passerete la maggior parte del tempo reagendo  alle sensazioni, ma arriverà qualche momento in cui, pur provando un fortedolore, rimarrete equanimi. Momenti come questi hanno il grande potere di cambiare i comportamenti abituali della mente. Gradualmente, arriverete al punto in cui riuscirete a sorridere di ogni sensazione, sapendo che è anicca, 

destinata a passare. 

Per raggiungere questo stadio dovete lavorare con levostre forze, nessuno può lavorare al vostro posto. E’ottima  cosa che abbiate fatto il primo passo su questo sentiero: ora continuate a camminare, passo dopo passo,verso la vostra liberazione.

 

Questo lungo brano tratto dai discorsi di  Goenka, offre davvero un buon argomento di riflessione.

Ogni tanto sarà interessante rileggerlo.

Om Shanti Om

                                                                                                                                                      Francesca Biondi

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