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Elemento Aria

 

L'aria sulla pelle, il vento tra gli alberi, la brezza sul mare, la carezza di madre natura a tutte le sue creature.

Nasciamo con un respiro, muoviamo esalando l'ultimo respiro, possiamo sopravvivere molti giorni senza mangiare, alcuni giorni senza bere, ma solo pochi minuti senza respirare; l'aria è vita.

Osserviamo il respiro quando siamo sereni e rilassati, lo scopriremo lento, lungo, sottile, regolare; osserviamo il respiro durante uno sforzo intenso: è forte, ampio, si espande nella cavità toracica senza scendere sotto il diaframma; quando siamo agitati, nervosi o ci sentiamo in pericolo il respiro diventa veloce irregolare e sale a livello clavicolare, ci sembra di averlo in gola.

Gli yogi hanno osservato prima di noi il comportamento del respiro per questo lo hanno definito il ponte tra il corpo e la mente, e per questo lo yoga sostiene che controllando il respiro possiamo controllare la mente.

Oramai siamo abituati a cercare sempre un'aiuto esterno per ogni disagio: ci sentiamo agitati e prendiamo un calmante, ci sentiamo stanchi e cerchiamo qualcosa che ci "tiri un po' su" ci sentiamo tristi e aspettiamo che qualcuno ci venga a consolare e così via….

In realtà i disagi che arrivano dalla mente potrebbero essere risolti o almeno migliorati semplicemente con esercizi di controllo del respiro (pranayama).

L'Hata Yoga Pradipika dedica tutto il secondo capitolo al pranayama, Patanjali indica il pranayama come il 4° scalino da salire nella ascesa verso il Samadhi.

Prima di passare alle vere tecniche di pranayama inizia ad essere consapevole del tuo respiro inizia a conoscerlo veramente dedica alcuni minuti al giorno all'osservazione del tuo respiro: siedi in una posizione comoda, rilassa il corpo, e fai un api di respiri profondi per far si che la mente incontri il respiro, e poi fermati a guardare, sii testimone del tuo respiro senza giudicarlo rimani per qualche minuto in osservazione… tutto qui. fallo per alcune settimane e senza troppo sforzo vedrai i risultati.

La mente sarà più attenta, aumenta la capacità di concentrazione, la memoria, il controllo di se stessi.

LO YOGA E L'ELEMENTO ARIA

La caratteristica principale dell'elemento aria è IL MOVIMENTO

In ayurveda l'aria è conosciuta come il VENTO e il vento si muove continuamente, dentro e fuori di noi, ogni movimento è governato dall'elemento aria.

Quando l'aria è in eccesso porta "agitazione", spesso il movimento dei pensieri si riflette nel corpo con movimenti involontari, si batte il piede, si agita un arto, o addirittura il continuo movimento si trasforma in tic nervoso.

Quando l'elemento aria è carente ci si sente stanchi e affaticati.

Energeticamente l'elemento aria risiede in Anahata Chakra (il chakra del cuore) , a livello fisiologico possiamo collocarlo a livello del plesso cardiaco.

Ci troviamo nell'area toracica dove trovano spazio il cuore, e i polmoni gli organi più importanti per quanto riguarda la circolazione del sangue ed il respiro, entrambi caratterizzati dal movimento, lo stesso movimento che caratterizza l'elemento aria.

Anahata chkra è definito come "colui che batte senza essere percosso" proprio come il cuore che batte incessantemente dando ritmo alla nostra vita, un ritmo regolare che aumenta in presenza di forti emozioni, batte forte soprattutto per amare.

Anahata si trova a metà della scala verso l'Unione; sotto Anhata pulsano i 3 chakra associati alla nostra individualità, sopra, i tre chakra legati alla spiritualità.

Anhata è il punto di unione tra l'io e il Sè, non a caso si trova all'altezza del cuore.

Lavorare su Anatha chakra significa aprirsi agli altri, abbandonare il senso di attaccamento, l'IO, il MIO, per trasformarlo in condivisione, dono, amore.

E' in questo chakra che vive la nostra capacità di amare incondizionatamente, di gioire per la gioia altrui, ma è qui anche la sede del dolore.

Il segreto racchiuso in questo Chakra è il perdono!

Lasciare andare, abbandonare i risentintimenti, perdonare con il cuore è un atto d'amore verso se stessi oltre che verso gli altri un dono che facciamo a noi liberandoci dal perso del rancore..

Perdonare significa abbandonare la distruttività in favore della creatività.

Quando perdoni lasci andare il superfluo e ti concentri sull'essenziale

Quando perdoni il cuore e la mente si aprono verso il nuovo, se serbi rancore la mente diventa rigida e si fossilizza.

Quando perdoni dai spazio all'amore, se non perdoni ti chiudi in te stesso

Il perdono fa parte della trasformazione dal voler male in voler bene, per giungere a Essere Amore.

 Lavoriamo sulla capacità di lasciare andare, esercitiamo questa capacità in maniera semplice, con l'aiuto del respiro e delle posizioni che lavorano sull'apertura del torace e l'apertura del cuore.

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