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Il tempo scorre verso Santosha (la soddisfazione)

La crescita fino ad un certo momento della vita è una gioia continua, da bambini ci porta a scoprire il mondo, ed ogni scoperta è una conquista, da giovani  ci guida verso lo sviluppo fisico e mentale, nella ricerca  dell’autonomia. Da grandi la crescita diventa possibilità di affermazione e riconoscimento nella società.

Arriva il momento in cui la “crescita” diventa invecchiamento e comincia a fare un po' paura, il corpo e la mente non stanno al passo con l’idea che avevamo di noi.

Il corpo comincia ad accusare il tempo trascorso e si deteriora, la mente non ha più la velocità e l’apertura di un tempo, e iniziamo a pensare che stiamo invecchiando… aiuto!!!!

Ma così non è per lo yoga, la via dello yoga ci conduce all’interno e non all’esterno, la via dello yoga insegna al corpo a proseguire il suo cammino prendendosi cura di sè nell’ascolto del momento presente, a non pretendere ma accettare ed apprezzare, insegna alla mente a focalizzarsi, a fermarsi anziché a correre dietro ai pensieri, ed ecco che la vecchiaia diventa saggezza, la pratica di una vita comincia a dare i suoi frutti, l’attenzione non è più al giorno che finisce con la conta di quanto abbiamo fatto, detto, guadagnato, imbastito per l’indomani, ma si sposta verso il nascere di ogni nuovo giorno  con gratitudine e vuoto interiore pronta ad accogliere ciò che la vita mi offre e non ciò che voglio io dalla vita.

Considero questa consapevolezza un grande dono dello yoga, sentire che nel cammino interiore la mia parte deperibile, quella che va verso l’invecchiamento è solo l’involucro, la forma di cui mi servo per fare questo viaggio chiamato vita. 

Mantenere sano questo involucro è importante per poter proseguire il viaggio interiore senza distrazioni esterne dovute a dolori e malattie.

In poche parole nel cammino dello yoga la vecchiaia è un grande dono perché scopri che l’importante non è la forma.

La stabilità non è l’asana eseguita alla perfezione, la stabilità è il mio centro, ed è li che voglio arrivare.

Finalmente abbandono l’estetica, la competizione con me stessa la voglia di fare quella posizione, perché sento che non ne ho bisogno.

E allora il cammino continua e mi sento ancora parte attiva , più forte di prima, sento che quello che la giovinezza mi ha dato è il frutto che sta maturando ed è pronto per essere gustato con soddisfazione.

E mi ritrovo a vivere Santosha, a gustare soddisfatta l'incontro con me stessa.

Non sono vecchia ho 54 anni, ma non sono neanche giovane sono una Yogini nel pieno della maturità che cerca di vivere con soddisfazione il momento presente.

Om Shanti Om 

Francesca

 

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