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Il fine ultimo dello Yoga

 

 

 

Ciò che si chiama Brahman è lo spazio etereo che sta al di fuori dell’uomo.

Lo spazio etereo al di fuori dell’uomo è lo stesso che sta nella cavità del cuore.

Esso è il pieno, l’immutabile.

Felicità piena, immutabile, acquista colui che così sa.

(Chāndogya Upaniṣad 3.12.7-9)

 

 

 

 

Tutte le forme di yoga hanno come fine ultimo l'Illuminazione, Samadi, Nirvana, Moksha, la liberazione dallo stato di ignoranza, l'unione dell'io individuale con il Sé Universale.

 

I grandi Rishi, i Maestri Illuminati hanno dedicato la loro esistenza alla ricerca di questo scopo, spesso ritirandosi in luoghi remoti, rinunciando completamente al mondo esterno, al lavoro, agli affetti, in continua meditazione e solo così alcuni di loro hanno raggiunto la vera Unione, diventando esseri puri e illuminati, portatori di Luce per l'umanità.

 

Nel nostro tempo, chi pratica yoga riesce a malapena a ritagliare un'ora a settimana per la propria pratica... e sicuramente si chiederà: come posso arrivare ad una meta così lontana?

Mi sono trovata molte volte a riflettere su questo concetto.

Come insegnante mi sono chiesta spesso: Come posso dire ai miei allievi e a me stessa che lo scopo dello yoga è l'illuminazione se tale scopo richiede uno sforzo quasi impossibile nella vita reale?

 

Ecco che provo con umiltà, a condividere il mio pensiero con chi, come me si trova su questo sentiero e non riesce a vedere la fine.

 

Vorrei riportare l'attenzione alla base dell'anatomia yogica che ritiene ogni essere umano composto da 3 corpi o strati:

Sthula Sharira: corpo fisico

Sukshma Sarira: corpo sottile

Karana Sharira: corpo causale

 

CORPO FISICO

Sthula Sharira

è il corpo fisico il nostro strato “materiale” composto da ossa, muscoli, organi, pelle, cellule ecc. Concepito dall'aggregazione dei 5 elementi: terra, acqua, fuoco, aria, etere.

È la parte di noi che conosciamo meglio, e a cui spesso prestiamo più attenzione.

Facciamo esperienza di questo corpo solo quando siamo svegli.

Nello Hata Yoga lo controlliamo e purifichiamo attraverso la pratica delle Asana e dei sat karma.

 

CORPO SOTTILE

Sukshma Sarira

il corpo sottile è composto dall'energia vitale (prana) e l'insieme di nadi e chakra, dai sensi e dalla mente.

Non possiamo vedere questo strato ma sicuramente lo sentiamo attraverso le emozioni, i sentimenti, i ricordi, le idee, i pensieri.

Non è sempre facile mantenere sano e in equilibrio questo corpo, spesso anche la sua conoscenza non è approfondita.

Facciamo esperienza di questo corpo quando siamo svegli e quando sogniamo.

Nello Hata Yoga lo controlliamo e purifichiamo con la pratica del Pranayama.

 

CORPO CAUSALE

Karana Sharira

è il corpo spirituale.

Dalla radice sanscrita kri che significa “fare, agire” 

Karana = la causa prima, il movimento cosmico, la forza che agisce incessantemente.

 

Dentro di noi abbiamo la causa che ci ha causato, possiamo chiamarlo Dio, Universo, Luce, Energia

qualunque nome vogliamo dare al nostro principio creatore esso vive dentro di noi nel nostro centro e pervade gli altri due corpi, è il nostro copro spirituale, causale, l'anima, la luce!!!

Certo non è facile fare esperienza di questo corpo in quanto la presenza degli altri due con le loro percezioni “fisiche” non ci permettono di vivere pienamente questa gioia infinita questo stato di beatitudine che è dentro di noi.

Ci avviciniamo a questo strato nella meditazione e nel rilassamento profondo Yoga Nidra

 

Che cos'è l'illuminazione se non la percezione di questa nostra essenza divina.

Entrare in contatto con la luce interiore, e lasciare che pervada completamente il nostro essere, ogni strato mentale e fisico, abbandonarsi, arrendersi per lasciare che l'anima individuale si ricongiunga con l'anima universale; forse questa è l'illuminazione, e forse possiamo davvero sperimentarla almeno per alcuni momenti, giusto per ricordarci che è possibile, per ricordarci che dentro di noi abbiamo una luce immensa che può illuminare il corpo e la mente, alla quale possiamo "tornare" in ogni momento della vita.

 

 

Ecco per me questo è il fine ultimo dello yoga, fare esperienza di questa luce, diventare consapevoli della sua esistenza per sentirci liberi.

 

La pratica delle asana e del pranayama nello Hata Yoga sono i mezzi per incontrare questa luce.

Ogni asana lavora sul corpo fisico affinchè l'energia sia diretta verso l'interno raggiungendo ogni cellula, i sensi, la mente, i pensieri, fino a raggiungere la propria causa, il principio primo e assoluto da cui è stata generata, l'unione dell'io individuale con il sé universale.

 

Non so se con la pratica dello yoga diventeremo esseri illuminati nel senso più completo di questo termine ma saremo coscienti della luce che abbiamo dentro.

 

Om Shanti Om

Francesca

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